I colori della battaglia

2021
Olio su tela
cm 100×70
La Battaglia di Anghiari è un dipinto ad olio su tavola di cm. 86 x 144 realizzato da un anonimo nel 1563 ca. Questa tavola è rimasta incompiuta e vi è rappresentato un combattimento di cavalieri, è conservata a Firenze a Palazzo Vecchio.

Nel 1503 il gonfaloniere della Repubblica fiorentina Pier Soderini, incaricò Leonardo di decorare una delle pareti del Salone del Cinquecento, in Palazzo Vecchio, chiamato all’epoca Sala del Gran Consiglio. L’opera avrebbe dovuto raffigurare una scena della battaglia di Anghiari che avvenne nel 1440 tra l’esercito milanese e quello fiorentino, con la vittoria di quest’ultimo.

Leonardo decise che non sarebbe stato un affresco ma una pittura ad encausto, una tecnica che richiede una potente fonte di calore, per dar modo ai colori di fissarsi sulla parete. Gli assistenti di Leonardo misero in atto questa pratica accendendo dei grandi bracieri sotto la parete, ma i colori in alto, non ricevendo sufficiente calore, si sciolsero colando sull’intonaco e rovinando irrimediabilmente l’opera. Leonardo deluso e amareggiato per l’insuccesso, abbandonò l’opera che rimase incompiuta e di cui non è giunto a noi neanche il cartone preparatorio, ma soltanto studi autografi e antiche copie di altri autori che forse avevano avuto modo di vedere il cartone dell’opera parzialmente colorato. Nel 1563 Giorgio Vasari rifece la decorazione del  salone e non ci sono testimonianze se abbia trovato tracce della pittura di Leonardo, se le abbia distrutte o se le abbia nascoste sotto un nuovo intonaco o una nuova parete.

Dopo secoli di ricerche, nel 2020, gli studiosi rendono noto che probabilmente Leonardo non iniziò mai la pittura ma si fermò alla sola fase preparatoria del muro, avendo incontrato diversi problemi tecnici.

L’immagine del dipinto mi viene spesso alla mente e mi colpisce in modo particolare per la dinamicità e il realismo che riesce a trasmettere e per la tecnica raffinata con cui è stato eseguito.

Ho realizzato il dipinto I colori della Battaglia, inserendo l’immagine della copia dell’anonimo, proprio per omaggiare la splendida opera conservata a Palazzo Vecchio, ma soprattutto perché la vicenda che è sempre ruotata attorno all’opera di Leonardo, tra misteri, dubbi, certezze e incertezze, mi ha sempre affascinato.

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